Il GIP di Viterbo ne ha disposto gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
La misura è scaturita dopo l’ulteriore denuncia, per atti persecutori sporta dall’ex compagna, reato per il quale era già stato condannato a pena detentiva a causa delle ripetute minacce, appostamenti e danneggiamenti posti in essere dopo la fine della loro relazione.
Un’ossessione per la donna, che lo ha denunciato per atti persecutori e molestie
Uscito dal carcere dopo più di due anni, senza mostrare alcun cambiamento, ha ripreso a perseguitarla come sempre, postando perfino dei video sui social nei quali, con toni minacciosi, si rivolgeva all’ex e in spregio delle forze dell’ordine, la intimoriva, manifestando apertamente di non averne alcun timore, nonostante avesse già scontato la sua pena.
La donna ha denunciato nuovamente tutto ai carabinieri che su ordinanza del giudice lo hanno arrestato.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.